CUNICOLI DI CLAUDIO – Siamo in Abruzzo nel comune di Avezzano. La storia di oggi ci racconta di un tempo lontano in cui la piana del Fucino si chiamava Lago del Fucino. Uno specchio d’acqua che era il terzo d’Italia per dimensione ma un lago con delle forti variazioni di livello tanto da opprimere e terrorizzare la popolazione locale per le improvvise alluvioni o le frequenti siccità estive che lo trasformavano in malsane paludi.
Già Giulio Cesare elaborò un progetto ma fu assassinato prima di realizzarlo. Fu Claudio nel 52d.C. a realizzarlo dopo 11 anni di lavori. Si tratta di un’opera imponente che solo l’impero romano poteva concepire nell’era antica. Un tunnel di circa 6 km che preleva le acque del Fucino, le fa passare sotto il monte Salviano per poi rilasciarle nel fiume Liri sull’altro versante.
Fino al 1871, anno di costruzione della galleria del Frejus, i Cunicoli di Claudio sono stati la più lunga galleria mai realizzata.
La geologia del territorio non ha mai aiutato né in fase di realizzazione a causa di numerose frane e cedimenti del cunicolo, né successivamente. L’opera necessitava di costanti e dispediosi lavori di manutenzione, che cessarono del tutto alla caduta dell’impero.
Il lago tornò quindi ad occupare i suoi antichi spazi fino alla metà del 1800, quando il Re Francesco I di Borbone diede incarico di ripristinare l’opera idraulica e risolvere definitivamente il problema.
Dopo oltre 20 anni di lavori che hanno visto un ampliamento e un ammodernamento del cunicolo romano, il 1 ottobre 1878, il lago era definitivamente prosciugato ed ora il Fucino è tra le piane più fertili d’Italia.
Importante componente del sistema idraulico romano, risistemato nei lavori ottocenteschi in stile neo-classico è l’Incile del Fucino, ovvero il luogo di raccolta delle acque della piana e l’ingresso in galleria.