Volterra è un gioiello medievale incastonato nel cuore della Toscana. Conosciuta principalmente per il suo centro storico e per la lavorazione dell’alabastro, ha una storia antica che ci racconta di popoli e vicende che hanno preceduto persino la grandezza di Roma. Nei secoli Volterra ha accumulato testimonianze di vita, arte e sapienza che sono oggi distribuite nei molti musei, palazzi, chiese e siti archeologici. A completare la ricca esperienza culturale della città ci sono anche le sue magnifiche tradizioni e i suoi coinvolgenti eventi che ci ricordano come non sia sufficente una breve visita per assaporare il fascino di questo incredibile borgo. Per prepararti a scoprire al meglio la città e il suo territorio ecco quindi, per te, una guida per sapere cosa fare e cosa vedere a Volterra.
1. DATI DELLA LOCALITA’
COMUNE: Volterra
PROVINCIA: Pisa
REGIONE: Toscana
ALTITUDINE: 530m s.l.m.
SANTO PATRONO: San Giusto e San Clemente (5 giugno)
ABITANTI: 9660 circa
NOME DEGLI ABITANTI: Volterrani – Volaterrani
2. STORIA DI VOLTERRA
PERIODO ETRUSCO
La storia di Volterra ci porta indietro di molti secoli. I ritrovamenti archeologici ci raccontano di insediamenti già nella prima età del ferro (VIII sec. a.C.), in periodo Villanoviano. Sul colle su cui oggi sorge la città si trovavano piccoli villaggi attorniati da primi nuclei di necropoli. Il centro della moderna Volterra era un luogo utilizzato dagli abitanti di questi villaggi come luogo di mercati e di culto.
Già nel VI sec a.C. si inzia ad edificare una prima cinta muraria di più di 1,5 km per proteggere il cuore del nuovo insediamento comprendente l’area sacra dell’acropoli. È del secolo successivo la più monumentale cinta muraria che si estende per più di 7 km (oggi visibile in molte parti) e che ha reso Velathri (il nome etrusco di Volterra) una importante e potente città: una delle 12 Lucumonie (città stato) della dodecapoli etrusca.
Tra il IV e il III sec a.C. Volterra raggiunge velocemente il suo splendore. La sua posizione collinare le permettevano di essere difesa e di dominare sui territori circostanti ricchi di minerali, legname e prodotti agricoli. La val di Cecina la collegava comodamente al mare favorendo così i commerci e una capace classe aristocratica, dominata dalla potente famiglia dei Ceicna, le hanno permesso di prosperare a lungo ed essere l’ultima delle Lucumonie ad accettare la supremazia romana.
PERIODO ROMANO
Da quel momento Velathri diviene Volaterrae ed entra a tutti gli effetti nella confederazione italica per poi diventare municipio romano nel 90 a.C.
Negli anni successivi viene coinvolta nella guerra civile tra Silla e Mario. Accogliendo tra le sue mura ciò che restava della fazione mariana e subisce un assedio di due anni che la vede in seguito capitolare e subire un devastante saccheggio e la privazione di terre e cittadinanza romana. Solo con la caduta di Silla e l’appoggio di Cicerone, grande amico della famiglia dei Caecinae (i Ceicna etruschi), la città viene nuovamente riabilitata tornando così a prosperare.
Isolata dalla maggior parte dei principali traffici commerciali, nei secoli successivi la città perde via via di importanza ed inizia un lungo periodo di decadenza, tanto che nelle ultime fasi dell’impero non si hanno di lei molte notizie.
PERIODO VESCOVILE
Caduto l’impero diviene diocesi di un vasto territorio e vede l’edificazione della prima chiesa, quella di Santa Maria. Tra i primi vescovi c’è Giusto (metà del VI sec.) che diviene in seguito il santo patrono della città.
Nei secoli successivi arrivano le dominazioni di Longobardi e Franchi e dal IX-X sec., con il benestare di vari imperatori, il potere temporale dei Vescovi che arrivano ad espandere i domini fino alle terre dell’odierna San Gimignano e Colle di Val d’Elsa.
Durante il dominio dell’imperatore Federico Barbarossa si tocca l’apice del governo vescovile con il vescovo-governatore Galgano Pannocchieschi il cui governo dispotico però causa una feroce rivolta, la morte dello stesso vescovo (1170) e l’ascesa dell’influenza dei locali signori feudali e borghesi che costituiscono il libero comune.
MEDIOEVO E RINASCIMENTO
Nel 1208 si inizia la costruzione del Palazzo dei Priori e dopo molti anni di dispute e contrasti si arriva all fine dell’influeza vescovile sulla città con la morte di Pagano ultimo vescovo della potente famiglia dei Pannocchieschi. Questo è anche il secolo in cui si erigono le possenti mura medievali e numerose case-torri a testimonianza della ricchezza e potenza di numerose famiglie nobili e borghesi, ma è anche il periodo in cui Volterra deve combattere per affermare di nuovo il suo dominio sui territori circostanti di San Gimignano e Colle di Val d’Elsa ora indipendenti.
Tra il 1200 e il 1300 è il momento delle lotte tra guelfi e ghibellini rappresentati a Volterra dalle famiglie dei Belforti e degli Allegretti. Nel 1340 quest’ultimi vengono cacciati lasciando il dominio della città ai rivali che, sotto la guida dell’abile Ottaviano Belforti, portano Volterra nella sfera d’influenza di Firenze. Succeduto al padre, Bocchino Belforte governa da tiranno e perde l’appoggio del popolo e di Firenze. Per mantenere il potere cerca di vendere così la città ai pisani ma ottiene solo di essere preso e giustiziato dinanzi al palazzo dei Priori nel 1361.
Cacciati i Belforte, seppure concedendo una certa indipendenza, nei primi anni del 1400 Firenze torna a controllare direttamente il territorio, scegliendo il Capitano del Popolo, i Gonfalonieri e emettendo leggi come il Catasto Fiorentino. Scontenti del giogo fiorentino, gli abitanti si ribellano e chiedono aiuto, invano, alle città di Lucca e Siena. Dopo anni di dispute, tradimenti e ingerenze alla fine Volterra si deve sottomette definitivamente alla signoria fiorentina che per assicurarsi obbedienza invia un esercito di 7000 uomini che devasta la città e abbatte quasi tutte le case-torri, simbolo di potenza e ricchezza.
Tra il 1527 e il 1530 Volterra viene coinvolta nelle vicende della Repubblica di Firenze e della famiglia Medici per poi trovare pace nel successivo periodo del Granducato di Toscana.
Il 1600 e il 1700 sono anni di profonda crisi economica in tutta la regione, accentuata da pestilenze (1630 e 1656) e siccità (1732) e risolti in parte dal governo di una nuova casata, quella dei Lorena. La fine del ‘700 vede poi l’arrivo dei francesi e il successivo dominio napoleonico che anche qui depreda numerosi tesori e opere d’arte.
Il ritorno dei Lorena nel Granducato porte finalmente una maggiore stabilità e crescita economica. A Volterra si sviluppano si riassesta il territorio e si costruiscono nuove strade, si sviluppano le attività locali come la manifattura dell’alabastro e la produzione del sale.
3. COSA VEDERE A PUTIGNANO
ACROPOLI
Nel luogo più alto della città sorgeva un’area sacra frequentata sin dal VII sec a.C. di cui oggi purtroppo si è persa quasi ogni traccia. Rimangono visibili solo pochi resti di età ellenistica (III-I sec. a.C.) in particolare ciò che resta del basamento di due templi e un sistema di cisterne per la raccolta dell’acqua piovana (I sec. a.C.) la maggiore delle quali, la Piscina Augustea, è visitabile.
ANFITEATRO ROMANO
Si trova nei pressi di Porta Diana e del cimitero. Scoperto nel 2015 e ad oggi (2022) in fase di scavo.
BADIA CAMALDOLESE
In origine fu un monastero benedettino che già intitolava la sua chiesa ai Santi Giusto e Clemente, evangelizzatori della città e oggi santi patrono, nei primi anni del 1000. Nel secolo successivo arrivano i monaci camaldolesi che lo abbandonano a metà del 1800 a causa di un forte terremoto e di eventi franosi che coinvolgono le vicine balze.
Oggi la badia non è sempre accessibile e per farlo ti suggeriamo di informarti QUI.
BALZE
Sono formazioni rocciose risultanti dall’incessante e implacabile lavoro dall’erosione degli agenti atmosferici sul territorio. Questa zona della Toscana è composta da terreni per lo più argillosi che vede nei rilievi più elevati la presenza di materiali più resistenti, come le arenarie. Con il passare del tempo la pioggia, soprattutto, tende ad erodere e dilavare le argille più morbide. In questo modo le arenarie soprastanti vengono scalzate alla base e finiscono via via per crollare nelle valli sottostanti. Questo è un fenomeno molto comune in molte zone d’Italia.
Il famoso borgo di Civita di Bagnoregio, ad esempio, ha il medesimo problema. (vedi articolo su Civita QUI)
Anche nel caso di Volterra la zona dei crolli lambisce una parte dell’abitato e nei vari crolli sono andate perdute alcune case, chiese e persino buona parte della grande necropoli etrusca di Badia.
BATTISTERO
Edificio a pianta ottagonale della metà del 1200. Presenta la facciata di ingresso con fasce marmoree bianche e verdi ed un maestoso portale in stile romanico. All’interno troviamo sei nicchie e un altare che circondano una grande vasca battesimale sormontata dalla statua di San Giovanni Battista opera di Giovanni Vaccà del 1759. Accanto all’altare invece una piccola fonte battesimale del 1502 di Andrea Sansovino. Curiosa anche l’acquasantiera ricavata da un cippo sepolcrale etrusco.
CASA MUSEO CONSORTINI
Situata proprio di fronte alla chiesa di San Giusto e al suo grande prato, è la dimora di Raffaello Consortini, scultore e artista del ‘900 le cui opere raccontano di una Volterra autentica del secolo che fu.
Info QUI.
CASA TORRE TOSCANO
Si presenta come una coppia di torri costruite in due momenti temporali diversi. Quella che appare più alta e si trova proprio all’incrocio tra la piazzetta San Michele e via Matteotti è la più antica delle due. Non si ha una data precisa ma sicuramente possiamo dire che è antecedente al 1250 anno in cui viene costruito la torre adiacente. Un altro dettaglio che ci mostra come appartengano a due momenti costruttivi diversi è dato dai dettagli delle facciate: la lavorazione estetica delle pietre e la dimensione e il numero delle aperture. Il nome è dato dal suo committente, Giovanni Toscano, tesoriere di Re Enzo di Sardegna (figlio di Federico II di Svevia). La torre è visitabile a pagamento in alcuni periodi dell’anno.
Info QUI.
CASA TORRE BUONPARENTI e BONAGUIDI
Caratteristico scorcio della Volterra medievale. Si tratta di un’alta e possente casa torre unita alla sommità da un arco in muratura al fortilizio dell’Angelario (appartenuto ad Angelario di Tedesco, della consorteria dei Buonparenti). A pochi metri lungo la via Ricciarelli un’altra bellissima dimora torre della famiglia Bonaguidi che era legata anch’essa ai Buonparenti da consorteria.
Entrambe le case sono chiuse al pubblico.
CHIESA DEI SANTI GIUSTO E CLEMENTE
Iniziata nel 1628 e consacrata nel 1775, sostituisce una precedente chiesa intitolata ai santi (evangelizzatori e patroni del volterrano) costruita in epoca longobarda sulle grotte sepolcrali dei santi ma inghiottita dalle balze. All’esterno della chiesa attuale sono presenti quattro colonne probabilmente superstiti dell’antica chiesa. L’interno, ad aula unica, conserva un’antica mensa di altare, oggi murata nel coro, dove sono incisi i nomi di Cuniperto, re longobardo del VII secolo, del vescovo Gaudenziano e del gastaldo Alchis, fondatore del primo tempio dedicato a san Giusto. Dentro un’urna posta sull’altare maggiore si conservano le reliquie dei primi evangelizzatori e martiri Carissimo, Dolcissimo e Crescenzio.
CHIESA DI SAN LINO
Chiesa apparentemente anonima sulla facciata esterna ma che nasconde al suo interno una bellezza che merita una visita. L’edificio viene eretto nel 1480 laddove la tradizione colloca il luogo della casa di San Lino, il secondo papa della chiesa cattolica, successore di Pietro. Pregevole il portale d’ingresso del 1500 così come la volta affrescata datata 1618 e il magnifico sepolcro (1522) del beato Raffaele Maffei, fondatore della chiesa.
CHIESA DI SAN MICHELE ARCANGELO
Una chiesa molto antica, se ne ha testimonianza gia dal 987. La stupenda facciata è del XIII sec. ma gli interni hanno subito nei secoli profondi cambiamenti e lo stile oggi è neoclassico (1826-1827).
CINTA MURARIA
Le più antiche mura di Volterra risalgono al suo periodo etrusco (IV sec. a.C.) e sono costuite di grossi blocchi di calcare arenaceo tendente al bianco. Il tracciato si estende per più di 7km arrivando ad includere un territorio di più di 100 ettari. Nel medioevo le esigenze difensive erano diverse e il borgo sicuramente più piccolo di quello etrusco-romano. La tecnica costruttiva era anch’essa cambiata e troviamo le mura medievali costituite da blocchi molto più piccoli per un’estensione di circa 2,5km.
DUOMO
La chiesa viene costruita nel 1120 su una precedente chiesa intitolata a Santa Maria distrutta da un terremoto. L’esterno è in chiaro stile pisano romanico-barocco duecentesco mentre il portale marmoreo è stato realizzato con materiale di recupero dal teatro romano della città.
L’interno, che è stato più volte ripreso e modificato, mostra ora caratteri tardo-rinascimentali, come il grande e magnifico soffitto a cassettoni, le colonne di stucco rosa e capitelli bianchi, le pareti dipinte a bande bianco-grigie, il presbiterio e il pavimento. Le sei cappelle laterali ospitano diverse opere del ‘500. l’opera più antica è però il gruppo scultoreo della Deposizione risalente al ‘200. Il campanile è del ‘400 mentre di fronte al duomo troviamo il duecentesco Battistero di San Giovanni.
ECOMUSEO DELL’ALABASTRO
Questo particolare museo si sviluppa come un progetto diffuso nel territorio e si articola principalmente in due distinti itinerari: l’itinerario dell’escavazione, documentato nel punto museale di Castellina Marittima, e l’itinerario della lavorazione e della commercializzazione, nel polo museale di Volterra. Qui a Volterra il museo è ospitato nella medievale Torre Minucci, adiacente alla Pinacoteca Comunale. Il percorso si parla della lavorazione dell’alabastro dagli etruschi ai nostri giorni attraverso un viaggio tra gli aspetti tecnici, gli stili e i risvolti economici e sociali di questa tradizione unica nel suo genere.
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FORTEZZA MEDICEA
Costruita sulla parte più alta del colle di Volterra, domina la città con la sua mole imponente. È costituita dall’unione di due rocche. La più antica, la Rocca Vecchia, si trova in prossimità della Porta a Selci ed è costituita da un imponente bastione con una torre semiellittica. Viene costruita nel 1342 su iniziativa di Gualtieri di Brienne, conosciuto come Duca d’Atene, che ha governato per poco meno di un anno sulla signoria fiorentina come podestà straniero.
Viene anche volgarmente chiamata “La Femmina” in contrapposizione alla Rocca Nuova conosciuta anche come “Mastio” (maschio) costruita a poca distanza poco più di un secolo dopo (1474) dai fiorentini nuovi dominatori della città. La Rocca Nuova viene costruita in circa un anno sui resti di due quartieri e del palazzo del Vescovo e viene poi collegata alla Rocca Vecchia da due lunghe cortine murarie a creare una vera a propria cittadella per la guarnigione fiorentina. Sin dai primi anni il Mastio ha avuto funzione di prigione per tutti gli oppositori al dominio dei Medici e successivamente per patrioti del Risorgimento. È tutt’oggi un carcere e quindi inaccessibile se non per la Torre del Mastio.
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MASSO E FONTE DI MANDRINGA
Ci troviamo nei pressi delle Balze accanto alla strada pisana che esce da Volterra. Appare molto evidente il grande masso che troneggia sulla sottostante fonte a cui si accede grazie una piccola scalinata. La fonte è stata coperta da un arco e incanalata in una più comoda struttura a metà del XIII sec. Per molte generazioni è stata fonte di acqua potabile e per il lavaggio dei panni. Ci sono inoltre storie secondo cui la notte fosse ritrovo di streghe.
MONUMENTI GRANDUCALI
Si tratta di due monumenti gemelli posti ai lati dell’imbocco del Viale dei Ponti, strada inaugurata nel 1826 e che due anni dopo ha visto il passaggio del Granduca Leopoldo II in visita alla città. Per omaggiare l’ospite illustre sono stati costruiti questi monumenti composti da una corpo centrale su cui, in un’epigrafe, si esterna la gratitudine dei volterrani verso le opere di benemerenza del Granduca, al di sopra del quale troviamo scolpiti due delfini (simbolo della potenza marittima di Volterra) ed il Giano Bifronte (lo stesso che troviamo anche nelle monete etrusche). Sulle due colonne laterali sono scolpiti invece i simboli della potenza di Volterra e sulla sommità il Drago ed il Grifone simbolo di Volterra.
MUSEO DELLA PSICHIATRIA
E’ una raccolta del materiale dell’ex ospedale pschiatrico sorto a Volterra nel 1884. Un patrimonio fatto di documenti, oggetti, foto e gli stessi ambienti ospedalieri. Una cittadella che nei primi del ‘900 ha visto raggiungere cifre di alcune migliaia di malati qui ospitati.
Per conoscere meglio la storia di questo luogo e le modalità di visita vai QUI.
MUSEO DELLA TORTURA
Una raccolta di circa 100 strumenti accompagnati da stampe, disegni e documenti che ci mostrano gli orrori di questa macabra attività di tortura, umiliazione e uccisione molto in utilizzata fino a alcuni secoli fa. Si tratta di oggetti in parte originali (del XVI-XVIII sec.) e in parte ricostruiti in maniera filologica (XIX-XX sec.) raccolti in varie parti d’Europa.
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MUSEO DIOCESANO DI ARTE SACRA
Dal 2017 il museo si trova nella Chiesa di Sant’Agostino (volutamente non sconsacrata) e raccoglie opere provenienti da tutte le chiese della città e del territorio. La collezione comprende diverse opere d’arte, paramenti sacri, reliquari ed opere in alabastro di artisti locali.
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MUSEO ETRUSCO GUARNACCI
Forse la più suggestiva attrazione della città. Il primo nucleo museale nasce alla fine del ‘700 grazie alla donazione di illustri cittadini, primo tra tutti Monsignor Mario Guarnacci con la sua ricca collezione. Il Museo raccoglie in ben 38 sale la collezione di urne funebri etrusche più grande al mondo.
Il percorso espositivo ci fa viaggiare attraverso l’evoluzione di questa usanza ma si completa con ritrovamenti ceramici e bronzei che spaziano tra l’eneolitico (3000-2000 a.C.) e il periodo romano. Tra i più significativi reperti, possiamo ammirare la magnifica statuetta longilinea chiamata “Ombra della Sera”.
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NECROPOLI DEL PORTONE
Oggi piccola area archeologica in cui si possono ammirare due splendidi esempi di sepolture etrusche scavate nel tufo. Anticamente l’aera comprendeva un numero più elevato di tombe in parte scavate e salvate nel contenuto (oggi visibile in alcuni reperti del museo etrusco), in molti casi andate perdute. Luogo visitabile liberamente ma, purtroppo, non gestito al meglio e difficile da raggiungere soprattutto per chi arriva in auto, per la mancanza di un adeguato parcheggio.
PALAZZO DEI PRIORI
Una delle principali attrazioni di Volterra, viene costruito tra il 1208 e il 1257 e risulta essere il più antico palazzo comunale della Toscana. Molti altri comuni toscani si sono successivamente ispirati a questo edificio per la costruzione del loro palazzo comunale, come ad esempio Firenze e il suo Palazzo Vecchio.
Sulla facciata esterna si possono ammirare gli stemmi delle casate fiorentine che hanno governato la città dopo la definitiva conquista del XV sec. All’interno, visitando l’atrio, si vedono gli stemmi dei priori, mentre salendo al primo piano si arriva alla stupenda sala consiliare.
Da non mancare sono il soffitto a volta a doppia crociera datato 1516 e l’affresco dell’Annunciazione di Iacopo di Cione Orcagna (1383) al fianco del quale si possono ammirare i santi Cosma e Damiano e Giusto e Ottaviano. I piani più alti, oggi occupati da uffici del comune, erano adibiti ad ambienti di vita e servizio dei Priori.
Maggiori info QUI.
PALAZZO INCONTRI-VITI
Una delle dimore storiche più famose di Volterra. Viene costruito nel XVI sec. dal nobile Attilio Incontri che all’epoca era un ministro del Granduca di Toscana. Il disegno iniziale prevedeva un corpo principale, due ali laterali e un porticato sul lato opposto che permetteva la vista sulla vallata dove oggi si trova il Teatro Romano. Purtroppo a causa del trasferimento a Firenze della famiglia le due ali laterali non sono mai state realizzate.
Nel 1816 l’Accademia dei Riuniti di Volterra acquista il piano terra e realizza il Teatro Persio Flacco. Pochi anni più tardi la famiglia Viti, commerciante d’alabastro, acquista il piano superiore e lo sistema per farne la sua residenza decorandolo col gusto dell’epoca.
Oggi è una magnifica casa museo aperta al pubblico che offre collezioni notevoli e un’atmosfera ottocentesca tra le più incredibili in Italia. È stato anche il set principale del film di Luchino Visconti “Vaghe Stelle dell’Orsa” premiato al Festival del Cinema di Venezia con il Leone d’Oro nel 1964.
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PALAZZO PRETORIO e TORRE DEL PORCELLINO
Magnifico complesso monumentale nel cuore di Volterra, in Piazza dei Priori. È composto da diverse unità accorpate per esigenze pubbliche. I vari palazzi e le torri che si identificano nella facciata sono appartenuti a diverse famiglie facoltose che nel XIII e XIV sec. hanno via via venduto o ceduto la proprietà al nascente comune il quale ha adattato e accorpato i nuovi spazi per realizzare ambienti di rappresentanza e alloggi per podestà e capitani del popolo. La torre dinanzi al Palazzo dei Priori è conosciuta anche come Torre del Porcellino per la presenza della statua di un maiale appoggiata su una mensola a ridosso della cima.
PALAZZO VESCOVILE
Nonostante il nome questo edificio nella prima parte della sua esistenza era il luogo in cui, nei portici al piano terra, si svolgeva la vendita del grano e delle biade. Nei sotterranei si trovavano dei magazzini e ai piani alti avremmo incontrato un giudice e i doganesi del sale. Solo dal 1472 viene destinato alla residenza del Vescovo a seguito dell’abbattimento del suo palazzo nella parte alta della città per fare posto alla Rocca Nuova. Il vescovo inizia però ad utilizzarlo come palazzo solo dal 1618. Oggi al piano terra troviamo l’Ufficio Informazioni Turistiche.
PINACOTECA E MUSEO CIVICO
Interessante raccolta di opere provenienti da vari luoghi della città salvati, in alcuni casi, da edifici pericolanti o abbandonati. Tra l’800 e l’inizio del ‘900 queste meraviglie artistiche vengono collocate al secondo piano del Palazzo dei Priori dove inizia a formarsi una discreta collezione aperta al pubblico dal 1905 e che ha visto tra i più famosi visitatori Gabriele D’Annunzio (1909). Durante la seconda guerra mondiale la mostra viene chiusa e le opere spostate.
Solo nel 1981 viene allestita una nuova mostra nel palazzo Minucci-Solaini dove oggi possiamo ammirare dipinti, statue lignee, ceramiche medievali e altri capolavori. Tra le altre, famose sono “La Deposizione” di Rosso Fiorentino e una pala del Ghirlandaio. Maggiori info QUI.
PORTA DELL’ARCO
Uno dei monumenti volterrani più significativi. Porta principale d’accesso alla città sul lato sud, appartiene alla prima cinta di mura etrusca (IV sec. a.C.) che ha visto in questo punto il successivo sovrapporsi di quelle medievali. Visivamente appare semplice riconoscere la diversa modalità costruttiva dei due periodi storici. Come avvenuto per le più antiche mura, anche la porta è costruita in imponenti blocchi calcareo-arenacei di colore giallastro. L’arco e le tre sculture di teste, oggi difficilmente leggibili, sono modifiche del III sec. a.C.
PORTA A SELCI
Situata accanto alla Fortezza Medicea viene edificata nel XV sec. in sostituzione dell’antica porta della cerchia muraria etrusca, a seguito dei lavori di ampliamento dell’adiacente Rocca Vecchia.
PORTA DIANA
Antica porta della cerchia muraria etrusca sul lato nord. Nelle sue vicinanze si trovano l’Anfitetro Romano e la Necropoli del Portone.
PORTA E FONTE DI DOCCIOLA
Nei documenti medievali si menziona la presenza di una fonte già nel 1200 e nei decenni successivi avviene la costruzione della struttura in pietra che vediamo oggi composta da una grossa vasca e due archi ad ogiva in pietra che sostengono la copertura. I 251 scalini che salgono fino alla città invece sono molto più recenti (1933). A seguito della costruzione delle mura medievali si decide di costruire proprio di fronte una porta che rimane in funzione fino al XV sec. e poi murata a causa della crisi e del calo demografico che non permetteva di mantenere guardie su troppe porte della città. La riapertura avviene solo nella metà del 1800. Al di la della porta si trova oggi un parcheggio auto gratuito e un’area sosta camper dotata di allacio elettrico e carico-scarico acque.
PORTA E FONTE DI SAN FELICE
Bellissimo scorcio di Volterra in cui possiamo ammirare una delle porte sulle mura medievali della città con annessa la piccola chiesetta di San Felice. Accanto ad essa, in posizione sottostante troviamo l’omonima Fonte costruita nel 1329 sul modello della Fonte di Docciola.
RISERVA NATURALE FORESTA BERIGNONE
Si tratta di una bellissima riserva naturale che si sviluppa su oltre 2000 ettari a pochi km da Volterra. Racchiude in se un ambiente naturale suggestivo che si può vivere attraverso diversi sentieri e percorsi facilmente percorribili da tutti. Ottimo luogo per una piacevole passeggiata a contatto con la fauna e flora locale, ma anche con interessanti aspetti geologici e storici, come i ruderi del Castello dei Vescovi e di Luppiano. Nella bella stagione il torrente offre anche la possibilità di un rinfrescante bagno immersi nella natura. Unica nota negativa, la difficoltà di identificare un luogo di accesso chiaro alla riserva e delle strade agevoli e ben indicate per arrivarci. Maggiori info QUI.
TEATRO PERSIO FLACCO
Costruito sull’antico cortile di Palazzo Incontri-Viti il suo ingresso occupa il primo piano dello stesso edificio rinascimentale. Inaugurato nel 1820 rappresenta un bellissimo esempio di teatro all’italiana. Info QUI.
TEATRO ROMANO
Tornato alla luce a seguito di scavi nella metà del ‘900, il teatro romano di Volterra oggi risulta a ridosso della cerchia muraria medievale. Datato I sec. a.C. venne costruito a spese della ricca e potente famiglia dei Caecina. I ritrovamenti ci mostrano parte delle imponenti strutture che potevano ospitare fino a 3500 spettatori. La struttura rimane in uso fino alla fine del III sec. d.C. per poi subire nei secoli lo spoglio e il disfacimento delle strutture principali. Oggi il teatro è parte integrante dell’offerta turistica della città nonché sede di eventi e spettacoli.
Per la posizione di tutti i luoghi di interesse consulta la nostra Mappa !
4. PRODOTTI TIPICI DI VOLTERRA
ARTIGIANATO – L’attività più caratteristica del settore artigianale è la lavorazione dell’alabastro. È un’arte antica che risale al periodo etrusco e ne sono testimonianza le centinaia di reperti funerari ritrovati nei dintorni della città. Non lasciarti sfuggire una visita all’ecomuseo dell’alabastro ( QUI ) e una visita ai moltissimi negozietti per portarti a casa uno splendido oggetto artistico in alabastro.
COSA MANGIARE A VOLTERRA – La cucina volterrana è la cucina della tradizione toscana in cui troviamo diverse eccellenze locali. Il Pecorino delle Balze Volterrane è un formaggio fatto esclusivamente da latte crudo con caglio vegetale ottenuto dal fiore del cardo e del carciofo. Dal 2015 è un prodotto DOP prodotto dall’omonimo consorzio che lavora in tutto il territorio volterrano, della Val di Cecina e fino a Monteverdi Marittimo.
La Trippa alla Volterrana è un piatto della tradizione associato alla lavorazione dell’alabastro. In passato infatti era consuetudine di artigiani e lavoratori del settore di iniziare la giornata con una colazione a base di trippa, affettati e pecorino.
Il Tartufo Bianchetto o Marzuolo e il Tartufo Nero Estivo o Scorzone, sono tra i tartufi più pregiati e ricercati della Toscana. Infine un prodotto iconico di Volterra è il Sale. Si tratta di un’eccellenza del Made in Italy in quanto è il più puro d’Italia. Viene coltivato sin dal tempo degli Etruschi ed esportato in tutto il mondo. Le saline si possono visitare, per informazioni vai QUI.
COSA BERE A VOLTERRA – Il territorio di Volterra e delle vicine Castelnuovo Val di Cecina e Pomarance sono luogo di produzione dei vini designati con l’Indicazione Geografica Tipica “Montecastelli”.
5. COSA FARE A VOLTERRA
UT ARMENTUR BALISTARII – (La domenica prima del 2 giugno)
Un torneo tradizionale di tiro con la balestra antica da banco in cui i migliori tiratori delle 8 contrade cittadine si sfidano per ottenere il titolo di Priore dei Balestrieri.
Per info vai QUI.
PALIO DEL CERO – (2 giugno)
La manifestazione nasce dalla ricorrenza di un’antica festa religiosa dove le contrade donavano un sostanzioso quantitativo di cera alle chiese della città. Nel ‘500 nasce la componente competitiva tra le contrade che si sfidavano a spingere per il borgo delle pesanti macchine di legno su cui erano posizionati i ceri da donare alla chiesa. Oggi la manifestazione vede invece una sorta di tiro alla fune in cui oltre a tirare la squadra avversaria, si deve portare nel proprio campo una grossa torre con in cima un cero dipinto da un artista volterrano. Questo cero insieme alla bandiera del comune sono il premio per la contrada vincitrice. Maggiori info su questo bellissimo evento QUI.
FESTIVAL INTERNAZIONALE TEATRO ROMANO VOLTERRA – (luglio)
Per info QUI.
VOLTERRA JAZZ – (Metà agosto)
Interessante rassegna musicale in Piazza dei Priori.
Evento gratuito. Per info vai QUI.
VOLTERRA A.D. 1398 – (Seconda e terza domenica di agosto)
Un’interessante evento che ci catapulta direttamente nel medioevale di una delle più belle città della Toscana. Spettacoli, eventi, mercanti, artigiani, musici, giocolieri, popolani e nobili ai piedi della rocca Medicea e lungo le vie della città.
Per maggiori info vai QUI.
ASTILUDIO – (Prima domenica settembre)
E’ una manifestazione a carattere agonistico-coreografico nata per far rivivere le antiche tradizioni del gioco con la bandiera e un momento di incontro e di amicizia fra gli sbandieratori volterrani e quelli delle altre città italiane.
Se vuoi approfondire vai QUI.
VOLTERRA GUSTO – (Ultimi due weekend di Ottobre)
Gustosissima manifestazione all’insegna dell’enogastronomia volterrana. Il cuore dell’evento è la celebrazione del Tartufo e dei prodotti locali con una mostra mercato e interessanti iniziative. Per info vai QUI.
CORSA DEI CACI VOLTERRANI – (Ultima domenica di ottobre)
All’interno della manifestazione Volterra Gusto si svolge il divertente Palio dei Caci. Si tratta di una corsa in cui i partecipanti delle otto contrade cittadine devono spingere e guidare con una paletta di legno una forma di Pecorino delle Balze Volterrane lungo un percorso ad ostacoli. Il vincitore come premio si porterà a casa il formaggio.
CORSA VOLTERRA-SAN GIMIGNANO – Una corsa podistica davvero unica. Il percorso parte dalla bellissima Piazza dei Priori a Volterra e si sviluppa su un tracciato di 30 km in gran parte su strade bianche. Si attraversa la magnifica campagna toscana e i boschi della Riserva Naturale di Castelvecchio per arrivare infine nello splendido scenario di Piazza Duomo a San Gimignano. Maggiori info QUI.
6. CURIOSITA’
SAN LINO
Tra i personaggi illustri di Volterra troviamo San Lino, vissuto tra il 10 e il 76/79 d.C. L’interpretazione delle fonti antiche ci attestano che Lino fu il successore di Pietro alla guida del giovane culto cattolico e che alla sua morte fu seppellito accanto alla tomba di Pietro ai piedi del colle Vaticano a Roma. La chiesa di San Lino a Volterra sorge sul luogo dove si riteneva essere la casa del santo.
STEMMA CITTADINO
Lo stemma di Volterra risale al 1278 e mostra un grifone, animale mitologico di origine etrusca, che afferra una serpe. Poco tempo dopo il serpente è stato trasformato in un drago a simboleggiare la vittoria guelfa sulla fazione ghibellina.
CANNA VOLTERRANA
Tra le due finestre del piano terra del Palazzo dei Priori troviamo ancora in parte leggibile una incisione lineare che rappresenta un’antica unità di misura chiamata “canna volterrana” a cui i cittadini dovevano fare riferimento per misure e calcoli. Misurava 2,52m ed era suddivisa in 4 braccia da 63cm e 12 once da 5,25cm.
PIAZZA DEI PRIORI
La piazza centrale di Volterra è nata in un epoca precedente allo sviluppo urbanistico del borgo medievale. Nei tempi antichi veniva chiamata semplicemente Pratum, poi dopo l’anno mille diventa Piazza dell’Olmo, per la presenza di un grosso Olmo sotto al quale in quell’epoca era usanza riunire il consiglio cittadino e dibattere. Successivamente diventa Prato del Comune, Piazza del Mercato e Piazza Maggiore. Dal 1930 diventa Piazza dei Priori. La sua pavimentazione è si arenaria e ad un occhio attento, quasi al centro della piazza, una pietra riporta incisa la data del 1848. In quel punto venne piantato l’Albero della Libertà, simbolo dei moti del risorgimento a cui i volterrani aderirono entusiasti.
FILM
Nel 2009 Volterra è stata scelta come location per alcune famose e iconiche scene del famoso film Twilight New Moon.
MUSICA
La Bambina (L’inverno è neve, l’estate è sole) è una canzone di Lucio Dalla del 1973 che richiama la battaglia di Volterra combattuta nel 1944 dagli americani contro i tedeschi.
LETTERATURA
Negli anni Volterra è di ispirazione per diversi scrittori. Gabriele D’Annunzio nel 1910 ambienta qui il celebre Forse che si, forse che no.
Valerio Massimo Manfredi il romanzo Chimaira.
Carlo Cassola ne ambienta diversi: Paura e Tristezza, L’antagonista, La Ragazza di Bube e altri.
Antonio Gestri scrive Il Volo dei Corvi.
Di Oliver Bowden è Assassin Creed Rinascimento (da cui l’omonimo videogioco) ambientato in Toscana e con riferimenti a Volterra.
7. SERVIZI
ZTL
Il centro storico di Volterra è ZTL (zona a traffico limitato) quindi è accessibile solo con un permesso. L’accesso straordinario alla ZTL di Volterra, anche per i disabili, è subordinato alla presentazione di una richiesta al comando di Polizia Locale o chiamando il numero verde indicato ai varchi. numero verde: 800 865 635.
QUI il modulo da compilare e inviare.
PARCHEGGIO
I parcheggi per visitare il centro sono tutti fuori dalle mura medievali. Vai alla QUI per vedere su mappa la loro posizione. I più comodi e vicini al centro sono:
Parcheggio Dogana – il più comodo al centro storico. Parcheggio sotterraneo a pagamento con altezza massima 2,30m non adatto a camper e furgoni.
Parcheggio Docciola – parcheggio sterrato gratuito adatto anche ai camper. Per accedere al centro bisogna affrontare una scalinata di circa 250 gradini.
Parcheggio Vallebona – Accanto al Teatro Romano. Parcheggio a pagamento.
BAGNO PUBBLICO – DEPOSITO BAGAGLI
Si trova in prossimità della Piazza dei Priori, ai piedi della Torre del Porcellino, in via delle prigioni. E’ presente anche il servizio Deposito Bagagli, fasciatoio e doccia. Accessibile a disabili. Info QUI.
IAT
Il centro di informazioni turistiche si trova in Piazza dei Priori accanto al Palazzo dei Priori. Pagina web QUI.
Per scoprire la posizione di alcuni servizi descritti consulta la nostra Mappa.
8. CONSIGLI
Volterra è uno di quei borghi autentici in cui si respirano magnifiche atmosfere e tradizioni. Dappertutto possiamo trovare tracce ed elementi che raccontano una storia molto antica. Per ripercorrere questa incredibile storia ti suggeriamo di non perdere:
Le testimonianze etrusche e romane visibili oggi nelle mura, nelle porte, nelle necropoli, nel teatro, nell’acropoli e nel magnifico museo Guarnacci.
A queste si sommano le meraviglie medievali del centro storico. La bellissima Piazza dei Priori è il cuore di questo incanto medievale, con i suoi palazzi e gli eventi che durante l’anno si svolgono.
Non bisogna dimenticare che Volterra è stata per molto tempo sotto il dominio temporale dei Vescovi e quindi meritano una visita il Duomo, il Battistero e il Museo Diocesano.
Come avrai visto dal lungo elenco di monumenti Volterra è un luogo ricco di cose da vedere. Ci sono conoscere tanti musei, chiese, palazzi e un territorio circostante pieno di natura e tradizioni, come le saline, le miniere, l’alabastro e la geotermia.
E per la serie “dulcis in fundo”, come sempre, non dimenticare di avvicinare i sapori dell’enogastronomia di questo meraviglioso angolo di Toscana.
DISCLAIMER – Come sempre, non potendo garantire il monitoraggio e l’aggiornamento continuo delle informazioni su musei, parcheggi e altri servizi, ti consigliamo di controllarli tu stesso in fase di organizzazione del viaggio o comunque prima dell’arrivo in questa località.